13 dicembre 2018

Direttiva sul Copyright: l'appello di CIAM alle istituzioni europee

L’appello del Consiglio Internazionale dei Creatori di Musica a supporto degli autori alle istituzioni europee impegnate in questi giorni nella finalizzazione della Direttiva Europea sul Copyright
CIAM (Consiglio Internazionale dei Creatori di Musica)

CIAM (Consiglio Internazionale dei Creatori di Musica)

Nella giornata di ieri CIAM, il Consiglio Internazionale dei Creatori di Musica, ha lanciato un appello a supporto della cultura e degli autori alle istituzioni europee impegnate in questi giorni nella finalizzazione della Direttiva Europea sul Copyright.

“In qualità di creatori di musica, assieme a tutti gli stakeholders nei settori culturali e creativi, supportiamo strenuamente l’articolo 13. Tutti noi riconosciamo quanto sia importante che le piattaforme online concludano licenze eque per porre fine all’inguistizia del trasfer of value, che va tutto a vantaggio di pochi grandi, a discapito di creatori e collaboratori”.

La Direttiva Europea sul Copyright, approvata dal Parlamento Europeo lo scorso 12 settembre, è  attualmente oggetto dei dibattiti inter-istituzionali del Trilogo tra Parlamento, Commissione e Consiglio. Il testo finale che emergerà dal compromesso tra i tre organi sarà quindi sottoposto nelle prossime settimane al voto finale del Parlamento Europeo.  

“Adottando queste misure – continua CIAM –  il Parlamento Europeo ha sottoscritto un chiaro impegno nei confronti della creatività e della diversità culturale. I membri dell’Europarlamento hanno riconosciuto l’importanza delle industrie creative europee, che valgono 509 miliardi di euro all’anno e contribuiscono all’occupazione per il 7.5%, rispondendo ai creatori e ai bisogni che questi hanno espresso”. 

Il nodo della questione è il dibattuto articolo 13 della Direttiva, che chiarisce la responsabilità delle piattaforme di condivisione dei contenuti in termini di tutela del diritto d’autore. Tra queste si trovano, ad esempio, Facebook e Youtube (Google), finora esentate da ogni onere nei confronti dei titolari di copyright in virtù del cosiddetto regime di “Safe Harbor” istituito nel 2000 con la Direttiva sull’ e-commerce. Qualora approvato, l’articolo 13 introdurrebbe regole più stringenti nella negoziazione delle licenze tra i titolari dei diritti e i “giganti del web”, che ad oggi possono invece sottrarsi a questo obbligo, o decidere a loro discrezione se e come negoziare.

È su questo scenario che si inserisce “EUROPE FOR CREATORS”, la campagna promossa da una coalizione paneuropea di cittadini, autori, artisti e circa 250 organizzazioni a favore della Direttiva Europea sul Copyright, in discussione a Strasburgo in questi giorni.

L’obiettivo di fondo del movimento paneuropeo, che punta a coinvolgere e mobilitare l’opinione pubblica e i decision-makers in un folto calendario di dibattiti, appelli ed eventi, resta quello di contrastare la minaccia crescente del “Value Gap”, il divario tra quanto viene generato dai contenuti creativi in rete e quanto viene restituito a chi ha creato quei contenuti. Una battaglia, questa, che anche SIAE sta combattendo in prima linea da mesi. Parte della più generale Strategia per il Mercato Unico Digitale adottata nel 2015, la Direttiva sul Copyright risponde all’esigenza di riformare la disciplina comunitaria sul diritto d’autore – finora ferma al 2001 – alla luce delle nuove tecnologie e della crescita delle piattaforme online, estendendo la protezione dei contenuti creativi al nuovo ambiente digitale.

Condizioni eque di negoziazione, trasparenza negli accordi di licenza e tutela dell’industria culturale creativa in Europa, sono i principi che ispirano l’azione collettiva di EUROPE FOR CREATORS.

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