30 marzo 2023

Vicenda META, SIAE audita da Commissioni Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Cultura, Scienza e Istruzione

“La trattativa non si è mai chiusa. Chiediamo maggiore trasparenza da META per evitare che la sua posizione unilaterale provochi ancora gravi danni alla filiera musicale italiana”


In relazione all’improvvisa interruzione della trattativa per il rinnovo della licenza da parte di Meta, la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) esprime innanzitutto il proprio sincero apprezzamento alle Commissioni Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Cultura, Scienza e Istruzione per averla invitata a partecipare ad un'audizione finalizzata all’adozione da parte del Governo di tutte le iniziative affinchè sia assicurata piena tutela al diritto d’autore.


Per SIAE è fondamentale un'azione congiunta tra i vari soggetti impegnati per la tutela, anche nel campo del digitale, dei diritti d'autore e del patrimonio culturale italiano.


In tal senso SIAE ribadisce che da parte di META ci si aspetta una maggiore trasparenza e collaborazione per superare l’asimmetria informativa che ha causato lo stallo della trattativa e soprattutto il parziale oscuramento della musica italiana da parte di META sulle piattaforme Facebook e Instagram con gravi danni per tutta la filiera musicale nazionale.
La SIAE è certa che l'audizione rappresenti un importante passo verso una ripresa della negoziazione e, come sempre, si impegna a continuare a lavorare ogni giorno per trovare il prima possibile una soluzione alla vicenda che permetta agli autori ed editori italiani di ottenere una equa remunerazione.

Replica alla dichiarazione di Meta:

La dichiarazione di Meta che “Siae si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta che fosse inferiore ad un aumento del 310% rispetto all'accordo del 2022” è semplicemente falsa. Come detto nella nostra audizione, che in maniera trasparente abbiamo deciso di rendere pubblica a differenza di Meta, la nuova licenza non è comparabile a quella siglata nel 2020 e qualsiasi raffronto in percentuali è semplicemente pretestuoso. Meta di chiamava Facebook e non voleva occuparsi di metaverso e i suoi ricavi e sfruttamenti del nostro repertorio non erano minimamente paragonabili a quelli attuali. Oltre a questo la dichiarazione è falsa e pretestuosa in quanto SIAE non ha mai dato un ultimatum a Meta come fatto da quest’ultima e non abbiamo mai detto che la nostra ultima offerta sia il minimo che saremmo disponibili ad accettare. Quella che vuole imporre un proprio valore e che ha interrotto la negoziazione, creando le condizioni per la situazione attuale è e rimane unicamente Meta.

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