14 marzo 2022

Il ricordo di SIAE per Biagio Proietti

La sua penna, il suo sguardo, il suo genio lasciano un vuoto profondo nel mondo dell’audiovisivo, del teatro, della radio e dell’editoria. Il ricordo di SIAE per Biagio Proietti.
Biagio Proietti

Biagio Proietti

La penna, lo sguardo, il genio di Biagio Proietti lasciano un vuoto profondo nel mondo dell’audiovisivo, del teatro, della radio e dell’editoria.

Mancherà tantissimo a SIAE, alla cui vita e ai cui lavori si è dedicato con grande entusiasmo e determinazione, in prima linea e a difesa del diritto d’autore sempre, partecipando alle attività degli Organi Sociali in qualità di Consigliere di Gestione.

Il ruolo di sceneggiatore è decisamente stretto e riduttivo per uno scrittore raffinato dalla spiccata passione per il giallo, creatore di immagini per cinema e televisione, ma soprattutto prolifico autore di centinaia di pagine delle più avvincenti serie tv degli anni Settanta, da “Coralba” , “Ho incontrato un’ombra”, fino allo sceneggiato record di ascolti “Dov’è Anna”, diventato anche un romanzo cult, ricordando anche miniserie sofisticate come “Philo Vance” (interpretato da Giorgio Albertazzi) e gli adattamenti per il piccolo schermo di classici come “Madame Bovary” e “I racconti fantastici di Edgar Allan Poe”, di cui era appassionato lettore. E per Biagio Proietti la distanza tra l’amore per la lettura e quello per la scrittura è sempre stata colmata dalla creazione di numerose opere su carta, le cui parole hanno spesso preso vita anche in forma di radiodrammi di successo.

Diversi i titoli del grande schermo a cui si lega il suo nome, dallo script per “Fai in fretta ad uccidermi…ho freddo” diretto da Francesco Maselli, o a quello per “Black cat” di Lucio Fulci, inclusa anche la presenza dietro la macchina da presa per la regia di film come “Chewingum” (1984) e “Puro cashmire” (1986).

Notevole anche il suo apporto al mondo del teatro, sia come autore di testi, nonché come storico e appassionato, il cui contributo ai lavori di conservazione della Biblioteca Museo Teatrale SIAE rimane un preziosissimo, indimenticabile dono.

Lo scrittore Mario Gerosa che nel 2018 ne scrisse la biografia lo definì “un visionario felice”, e noi siamo certi che con la sua potente scrittura continuerà a condurre quella smisurata, incessante creatività nel futuro.

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