Muti dirige l'Orchestra Cherubini
Riccardo Muti dirige stasera la sua Orchestra Cherubini in un eccezionale concerto che si terrà al Teatro naturale della cava di Lampedusa. L'evento fa parte del Ravenna Festival che quest'anno dedica al dramma dei migranti la XXVIII edizione de Le vie dell’Amicizia.
Il progetto è organizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e di SIAE, in collaborazione con RAI Cultura che ha ripreso anche il concerto di Ravenna e lo integrerà con immagini da Lampedusa per trasmetterlo l’8 agosto su RaiUno.
Per lo Stabat Mater, all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e al Coro della Cattedrale di Siena Guido Chigi Saracini preparato da Lorenzo Donati si uniranno il controtenore Nicolò Balducci, Lina Gervasi al theremin e Giovanni Sollima.
“Comporre uno Stabat Mater significa misurarsi con la descrizione del più grande dei dolori, quello di una madre che piange il figlio morto, come i tanti figli che ogni giorno muoiono nel nostro mare – spiega Sollima – Era il 2021 quando è stato eseguito per la prima volta, sotto la mia direzione, a Catania. Eppure, il vero artefice di questa composizione è Riccardo Muti: è lui che, dopo aver letto il testo di Filippo Arriva, gli ha consigliato di rivolgersi a me per metterlo in musica”.
Il violoncello che Sollima suonerà per il suo “cameo” è stato realizzato, al pari di altri strumenti ad arco in orchestra, nel carcere milanese di Opera con il legno di barconi naufragati, un’iniziativa della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti.
Il programma musicale si apre con Līmen | Samia | līmen, composizione elettroacustica commissionata dal Festival ad Alessandro Baldessari – che firma le musiche originali e gli arrangiamenti dello spettacolo Non dirmi che hai paura – e orchestrata da Claudio Cavallin.
Sull’accordo finale dell’ultimo movimento dello Stabat – “Ninna nanna ò” – si leveranno invece ninne nanne in idiomi diversi, dal salentino all’ucraino, intonate dalle voci femminili del Coro a Coro di Rachele Andrioli. Alla sola cantante palestinese del gruppo, Yamma Muelil Hawa, è affidata la preghiera tradizionale araba dedicata alle madri, dopo la quale il coro chiuderà il concerto con una selezione di “canti migranti” della tradizione italiana e non, ma anche brani firmati dalla stessa Andrioli e Todo cambia di Julio Numhauser.
CONDIVIDI L'ARTICOLO