28 ottobre 2020

Nel Global Collections Report 2020 della CISAC l'impatto di COVID-19, le azioni delle Società degli autori e la richiesta di sostegno ai governi

L'Italia rimane saldamente nella top 10 mondiale consolidando il sesto posto che ha guadagnato nel 2012 e rimanendo sul gradino più alto del podio per il repertorio teatrale e lirico
Global Collections Report 2020 della CISAC

Global Collections Report 2020 della CISAC

Si intitola "COVID-19: Crisis, Resilience, Recovery" l'ultimo rapporto annuale pubblicato dalla CISAC (Confédération Internationale des Sociétés d'Auteurs et Compositeurs) che, oltre a presentare i dati relativi al 2019, analizza gli effetti della pandemia sulla raccolta globale del diritto d'autore. La previsione è che quest'anno ci sarà una diminuzione in tutto il mondo che potrà arrivare fino al 35%, pari a 3,5 miliardi di euro. Il rapporto evidenzia anche la resilienza dei creatori di musica, opere audiovisive, arti visive, teatro e letteratura e la necessità di ulteriori misure governative a sostegno di tutto il settore. 

L'Italia rimane saldamente nella top 10 mondiale consolidando il sesto posto che ha guadagnato nel 2012 e rimanendo sul gradino più alto del podio per il repertorio teatrale e lirico.

A livello globale, nel 2019 la raccolta complessiva è cresciuta del 7,4% raggiungendo per la prima volta i 10 miliardi di euro con la musica che ha fatto registrare un aumento dell'8,4%. Purtroppo le perdite previste per il 2020 potrebbero cancellare cinque anni di crescita, riportando le cifre ai livelli del 2015.

In particolare la musica, che rappresenta la voce principale per gli autori, dovrebbe avere una contrazione compresa tra il 20 e il 35% nel 2020, pari a una cifra che potrà oscillare tra 1,8 e 3,1 miliardi di euro.

Il settore dello spettacolo dal vivo ha sopportato il peso maggiore della pandemia e quest’anno si prevede una diminuzione del 60-80%. Innovazioni, come lo streaming live delle opere, stanno aiutando a sostenere le entrate nel settore digitale, ma non riescono a compensare le perdite derivanti da altre utilizzazioni.

Lo scenario non sembra migliorare nei prossimi mesi: l'impatto della pandemia dovrebbe durare fino al 2021 e oltre. Per tutti i repertori, si stima che gli incassi nel prossimo anno rimarranno al di sotto del livello di quelli del 2019.

“Oggi l'incertezza sul futuro per i creatori è persino peggiore di quanto non fosse quando è emersa per la prima volta la pandemia. Milioni di autori stanno perdendo i propri mezzi di sussistenza. Siamo stati il primo settore a subire un impatto e saremo gli ultimi a tornare in salute – ha scritto il Presidente della CISAC Björn Ulvaeus nell'introduzione al Report - È arrivato il momento per i governi di dimostrare di prendere sul serio le industrie creative”.

 

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