07 settembre 2022

Parte il Festivaletteratura 2022, a Mantova dal 7 all'11 settembre

Si apre oggi mercoledì 7 settembre la ventiseiesima edizione di Festivaletteratura, celebre rassegna letteraria sostenuta da SIAE che animerà la città di Mantova fino a domenica 11 settembre.
Festivaletteratura, a Mantova dal 7 all'11 settembre 2022

Festivaletteratura, a Mantova dal 7 all'11 settembre 2022

Si apre oggi mercoledì 7 settembre la ventiseiesima edizione di Festivaletteratura, celebre rassegna letteraria sostenuta da SIAE che animerà la città di Mantova fino a domenica 11 settembre.

Festivaletteratura intende guardare a storie nazionali e tensioni globali, crisi identitarie e percorsi di emancipazione, diritti di base e paesaggi in trasformazione attraverso romanzi, raccolte poetiche, narrazioni giornalistiche, memoir, carteggi d’autore, albi a fumetti, testi teatrali, che avvertono spesso per primi e con più forte sentire quello che avviene (o sta per avvenire) accanto a noi o poco più lontano. Un’esplorazione quella del Festival che certo non si isola nelle storie, ma che porta a continui e inevitabili sconfinamenti verso le altre arti, le scienze, i nuovi linguaggi espressivi, le più disparate discipline: nascono così i confronti inediti – a volte audaci – tra scrittori, ricercatori, attivisti, donne e uomini d’arte e d’ingegno che liberano la loro energia di pensiero nelle piazze di Mantova.

L’edizione 2022 conferma la folta partecipazione, quest’anno in presenza, dei più prestigiosi interpreti della letteratura internazionale. Tra gli ospiti più attesi, la Premio Nobel Olga Tokarczuk; il vincitore del Booker Prize 2021 Damon Galgut; Mieko Kawakami, narratrice giapponese acclamata da riviste come The New York Times e Time; il romeno Mircea Cărtărescu, tra gli esponenti più autorevoli della letteratura dell’Europa dell’Est; e ancora, William T. Vollmann, figura di assoluto rilievo e di difficile classificazione all’interno della letteratura statunitense. Christoph Ransmayr, scrittore austriaco in costante confronto con i temi dell’esilio, del viaggio, dell’alterità; Pierre Lemaitre, autore di polar e di romanzi di ambientazione storica di grande successo di pubblico; Andrés Neuman, erede della grande tradizione della letteratura argentina; la narratrice, poetessa e naturalista britannica Helen Macdonald; Gaia Guasti, amatissima e instancabile creatrice di storie lette da ragazzi e adolescenti di tutta Europa.

Ed è proprio la grande narrativa straniera a farci affacciare per prima sul vasto mondo a noi d’intorno, a farci cogliere nell’appassionante intreccio che unisce le vicende di singoli e famiglie antiche e nuove presenze, aspirazioni e rancori di popoli e comunità, destini di intere nazioni, che vediamo riaffiorare confusamente nelle cronache riportate ogni giorno dai media. Il Sudafrica attraversato da conflitti intergenerazionali e da una complessa emancipazione dall’apartheid è raccontato da diversi punti di vista tanto da Damon Galgut quanto da Yewande Omotoso; l’esperienza dell’esilio e la consistenza delle utopie dell’Europa e della libertà del mondo arabo riecheggiano nelle voci del bosniaco Aleksandar Hemon e dell’iracheno Usama Al Shamani. Il Cile di Diamela Eltit riflette la delusione delle speranze di una generazione che ha combattuto la dittatura e non si riconosce nel paese di oggi; Zeruya Shalev ci offre una decostruzione romanzesca dello stato d’Israele e del mito della sua genesi; Sharon Dodua Otoo racconta di donne in lotta tra l'Europa e l'Africa risalendo genealogie che si perdono nei secoli e in territori remoti. Ed è all’Irlanda, terra ancora divisa, che Festivaletteratura dedica una speciale attenzione nell’anno in cui si celebrano i cent’anni dell’Ulysses, autentico caposaldo della letteratura del Novecento. Saranno decani della scrittura come Anne Enright e John Banville, autrici insieme realiste e visionarie come Jan Carson, insieme a Sebastian Barry e Anne Griffin a testimoniarci l’inesauribile vitalità di una letteratura che si presenta come un arcipelago di storie in perenne tensione, una costellazione di prose, poesie e testi teatrali capaci di affascinare il pubblico.
 

Particolarmente giovane è la letteratura italiana che prende voce a questa edizione 2022. Sono soprattutto le autrici e gli autori della penultima e dell’ultima generazione a confrontarsi in combinazioni inedite e secondo inattese affinità, senza preclusioni per generi frequentati o scelte espressive. Pur nella varietà dei racconti e delle ambientazioni, la matrice del romanzo di formazione rimane sottesa a molte delle loro storie, a segnare una fase storica in cui i confini generazionali sono sempre più incerti, e la dimensione adulta un orizzonte indefinito né facilmente raggiungibile. Tra i nomi di narratrici e narratori italiani presenti quest’anno al Festival, Sonia Aggio, Alex Boschetti, Giorgio Ghiotti, Irene Graziosi, Espérance Hakuzwimana, Vincenzo Latronico, Domitilla Pirro, Davide Rigiani, Cristina Venneri e Bernardo Zannoni, a cui si aggiungono in dialogo autrici di graphic novel come Sara Garagnani e ZUZU.

 

Tutte le info e il programma completo sul sito ufficiale. 

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