10 luglio 2018

Direttiva Copyright, il testo torna in aula a settembre

Il testo della direttiva per la riforma del copyright tornerà a essere esaminato e votato dalla prossima sessione plenaria dell’Europarlamento a settembre.
Le notizie della Società Italiana degli Autori ed Editori

Le notizie della Società Italiana degli Autori ed Editori

Il Parlamento Europeo, riunito oggi a Strasburgo in sessione plenaria, ha votato contro l'avvio dei negoziati fra lo stesso Parlamento, il Consiglio e la Commissione UE sulla proposta di direttiva per la riforma del copyright. Il testo tornerà a essere esaminato e votato dalla prossima sessione plenaria dell’Europarlamento a settembre. Sulla proposta di Direttiva per la riforma del copyright, a votare a favore sono stati 278 eurodeputati mentre i contrari sono stati 318 e 31 gli astenuti.


I deputati hanno quindi respinto il mandato negoziale proposto dalla commissione giuridica il 20 giugno scorso e di
conseguenza, la posizione del Parlamento sarà discussa, emendata e votata nel corso della prossima sessione plenaria, sempre a Strasburgo, tra il 10 e il 14 settembre.


Il Regolamento del Parlamento europeo prevede che se almeno il 10% dei deputati si oppone all'avvio di negoziati con il Consiglio sulla base del testo votato in Commissione, si procede a una votazione in seduta plenaria. Entro la mezzanotte di martedì scorso, il numero di deputati necessario ha presentato le proprie obiezioni e dunque il testo è arrivato al voto dell'assemblea che ha respinto l'avvio del negoziato.


"Mi dispiace che la maggioranza dei deputati non abbia sostenuto la posizione che io e la commissione giuridica
abbiamo preparato. Ma ciò fa parte del processo democratico. Torneremo sul tema a settembre con un’ulteriore
valutazione per cercare di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, aggiornando nel contempo le norme sul diritto d'autore per il moderno ambiente digitale" ha commentato il relatore del provvedimento, il tedesco Axel Voss.
 

SIAE sottolinea l’importanza di tutelare tutte le persone che producono cultura a vario titolo e che in maniera compatta hanno chiesto il giusto riconoscimento del valore del loro lavoro.


SIAE, che conta 80mila associati, ritiene sia doveroso per un Paese civile proteggere il diritto degli autori di vedere
riconosciuta la proprietà della loro produzione. È un principio di equità che non può essere sottovalutato: la cultura è un bene intangibile ma la sua creazione è e resta un valore. Riteniamo che tale principio valga anche nei confronti delle piattaforme che traggono profitto dalla produzione culturale senza volersi assumere alcuna responsabilità per le violazioni dei diritti degli autori. Sono attori che hanno un enorme potere di influenzare l’opinione pubblica e che non hanno esitato a farlo.


Come Società Italiana degli Autori ed Editori abbiamo il dovere di continuare questa battaglia per dare un futuro a
centinaia di migliaia di lavoratori italiani dell’industria creativa. Ci auguriamo che il Parlamento europeo possa
riprendere serenamente il dibattito sulla direttiva sul copyright con l'obiettivo di garantire un’effettiva protezione al
lavoro degli autori, senza dover subire pressioni dovute a posizioni demagogiche.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

    Leggi anche


    4 luglio 2018

    Copyright, Filippo Sugar: la direttiva può aiutare l'industria culturale

    Il Presidente SIAE Filippo Sugar ribadisce la sua posizione in merito alla direttiva sul diritto d'autore in esame al Parlamento Europeo.