Alessandro D'Alatri
Gentile. E’ questo l’aggettivo che ricorre più spesso sentendo i suoi colleghi parlare di Alessandro D’Alatri, che ieri ci ha prematuramente lasciato.
Una caratteristica che non deve mettere in ombra le grandi doti artistiche del regista e sceneggiatore romano, iscritto alla SIAE dal 1992 ma attivo già dalla fine degli anni ‘70 nel cinema, nel teatro, nei videoclip e nelle pubblicità.
Un occhio e una penna capaci di cogliere emozioni e sfumature caratteriali tanto nelle storie più intimiste quanto in quelle a più ampio respiro commerciale, mostrando sempre una grande attenzione e sensibilità anche per temi delicati e di grande impatto emotivo. La stessa passione che Alessandro D’Alatri ha saputo trasmettere anche alle nuove generazioni, tenendo per oltre vent’anni corsi di regia, sceneggiatura e recitazione presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.
Tra i suoi maggiori successi di pubblico e di critica ricordiamo “Americano Rosso” (1991) con cui vinse il David di Donatello e il Ciak d’oro per il miglior esordio cinematografico dell’anno, “Senza Pelle” (1994) accolto con entusiasmo alla Quinzaine des Realizateurs di Cannes e con un altro David per la sceneggiatura e i Giardini dell’Eden (1997) che gli valse il Premio SIAE per la migliore sceneggiatura.
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