Ernesto Assante
Immaginiamo di stare ad ascoltare una bellissima canzone che ci ha avvinto fin dalle prime note. E poi, senza alcun preavviso, un blackout, che la interrompe sul più bello.
Così ci ha colto ieri la notizia della scomparsa di Ernesto Assante. Critico, scrittore e divulgatore tra i più amati e conosciuti in Italia, per oltre quarant’anni un vulcano di idee, curiosità e conoscenza della Quinta Arte. Amato da generazioni di lettori, ascoltatori e telespettatori perché sempre in grado di trasmettere competenza e interesse. In primis per il rock anglosassone, quello vero, quello delle origini, ma anche per i grandi cantautori italiani e comunque sempre “sul pezzo”, aggiornatissimo su tutte le nuove tendenze e gli artisti emergenti.
Giornali, radio, tv, web streaming e podcast, teatri e piazze. Non c’è stato un luogo, fisico o virtuale, in cui Assante non abbia saputo sprigionare la sua voglia di raccogliere e raccontare storie di musica. Un professionista che era riuscito a trasformare una passione in un lavoro, e il suo costante sorriso e garbo sembravano quasi un ringraziamento dovuto a questo destino.
Circa un anno fa, per le pagine di Affari e Finanza di Repubblica, volle intervistare il nostro Direttore Generale Matteo Fedeli in merito alla ricerca di Italia Music Export che sottolineava il crescente successo all’estero dei nostri giovani autori. Anche in quell’occasione fu una chiacchierata molto stimolante, con tanti riferimenti musicali e culturali sul passato ma al tempo stesso con uno sguardo curioso verso il futuro. E’ anche così che si riconoscono i grandi giornalisti. Ci mancherai Ernesto.
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