19 luglio 2023

Andrea, ci manchi già

Se n'è andato un grande giornalista, un autore, un amico di SIAE
Andrea Purgatori

Andrea Purgatori

“Ci sono voluti dieci anni, dieci anni di bugie, dieci anni di perché senza risposta. Perché chi sapeva è stato zitto? Perché chi poteva scoprire non si è mosso? Perché questa verità era così inconfessabile da richiedere il silenzio, l'omertà, l'occultamento delle prove? C'era la guerra quella notte del 27 giugno 1980: c'erano 69 adulti e 12 bambini che tornavano a casa, che andavano in vacanza, che leggevano il giornale, o giocavano con una bambola. Quelli che sapevano hanno deciso che i cittadini, la gente, noi non dovevamo sapere: hanno manomesso le registrazioni, cancellato i tracciati radar, bruciato i registri, hanno inventato esercitazioni che non sono mai avvenute, intimidito i giudici, colpevolizzato i periti. E poi, hanno fatto la cosa più grave di tutte: hanno costretto i deboli a partecipare alla menzogna, trasformando l'onestà in viltà, la difesa disperata del piccolo privilegio del posto di lavoro in mediocrità, in bassezza Ora, finalmente, mentre fuori da questo palazzo, dove lo Stato interroga lo Stato, piove, a molti sembra di vedere un po' di sole. Aspetta. Queste ultime tre righe non mi piacciono. Aggiungi soltanto... Perché?”.

Alla voce “Giornalismo d'inchiesta” andrebbe sempre mostrata questa ultima scena de “Il Muro di Gomma”, film del 1991 diretto da Marco Risi e co-sceneggiato da Andrea Purgatori insieme a Rulli e Petraglia, in cui il compianto Corso Salani interpreta proprio il nostro Andrea, indomitamente alle prese con il Caso Ustica, mentre detta per telefono il suo pezzo alla redazione del Corriere della Sera. 


Tra le sue innumerevoli vite professionali, vogliamo dunque ricordarlo per il suo impegno e la sua strenua volontà nell’indagare e raccontare al pubblico alcuni tra casi più scottanti del secondo dopoguerra, sempre alla ricerca della verità e della giustizia, senza però dimenticare il suo lavoro alla sceneggiatura di film e serie di grande impegno civile (Il Giudice Ragazzino, Fortapasc, Lampedusa) o le sue incursioni attoriali all’insegna del divertimento (Boris, Fascisti su Marte) e quelle da romanziere di spionaggio (Quattro piccole ostriche).

Con la stessa schiena dritta ed entusiasta perseveranza, Andrea Purgatori ha inoltre lottato per anni al fianco di SIAE per la difesa del Diritto d’Autore, nella consapevolezza che difendere i diritti degli autori e degli editori voleva dire sostenere il lavoro e il futuro di chi in Italia crea cultura, conoscenza e ci aiuta ad essere cittadini migliori.
Per questo e molto altro, Andrea ci manca già.

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