Addio a Sergio "Bobo" Staino

E’ un Bobo ironicamente consapevole della caducità umana, quello che, mani in tasca e immancabile sciarpa rossa al collo, si affaccia su una scogliera al tramonto, accompagnato dalla scritta “Sono il raccattapalle del mio destino”. L’ultima vignetta di Sergio Staino, disegnata pochi giorni prima di lasciarci, descrive bene l’indole e la poetica del suo alter ego, apparso in stampa per la prima volta nel 1979 sulle pagine della mitica rivista Linus, diretta da Oreste Del Buono. 
Da allora e senza mai nascondere il suo orientamento politico, Staino ha saputo, attraverso Bobo, rappresentare i traguardi ma soprattutto i dubbi e i tormenti della sinistra italiana, preferendo sempre dare spazio al suo cuore e ai suoi ideali, più che ai suoi muscoli.
Non solo disegnatore, Staino fu intellettuale a tutto tondo, nelle vesti di giornalista, regista, direttore di giornale e del Club Tenco, la più importante realtà musicale dedicata alla “canzone d’autore” che in questi anni ha guidato senza che il suo orientamento politico ne condizionasse mai l’operato e le scelte.
A prova di questo, è stato unanime e commuovente il saluto che l’appena concluso Premio Tenco ha voluto tributargli, con Vinicio Capossela che, a chiusura della manifestazione, gli ha dedicato “Quanta gratitudine per una vita così ben spesa”.
Sergio Staino è stato iscritto DOR SIAE dal 2005 al 2017.