Francesco Nuti
Dopo una lunga malattia se n’è andato uno dei protagonisti della new wave della commedia all’italiana, che tra gli anni 80-90 aggiornò stile, tematiche e linguaggi di un glorioso genere cinematografico.
Classe 1955, Francesco Nuti da Prato, prima insieme ai Giancattivi (Athina Cenci e Alessandro Benvenuti), poi da solo, per un ventennio gareggiò al botteghino con gli amici Carlo Verdone e Massimo Troisi, rappresentando lo spirito toscano con tratti malinconici, surreali e mai volgari.
Anch’egli fu lanciato dalla geniale trasmissione Rai di Enzo Trapani “Non Stop” alla fine degli anni ‘70, ma è stato il cinema a dargli i maggiori riconoscimenti di critica e pubblico.
Tanti i successi, sia come interprete, diretto da Maurizio Ponzi, (“Madonna che silenzio c’è stasera” e “Io Chiara e lo Scuro” che gli valse il primo David di Donatello), sia dietro la macchina da presa e come sceneggiatore (“Casablanca Casablanca” con il secondo David, “Tutta colpa del paradiso”, “Stregati”, “Caruso Pascosky”, “Willy Signori e vengo da lontano”). Iscritto alla SIAE dal 1983, Nuti, all’apice della notorietà, partecipò anche a Sanremo 1988 con un suo brano, “Sarà per te”, successivamente inciso da Mina.
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