È MORTO GIORGIO CALABRESE, AUTORE DI GRANDI CAPOLAVORI COME "E SE DOMANI" E "IL NOSTRO CONCERTO"
Il grande paroliere Giorgio Calabrese è morto ieri a Roma. Aveva 86 anni, e aveva collaborato con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana. Tra i fondatori della scuola genovese – con Umberto Bindi, Luigi Tenco, Fabrizio De André, Bruno Lauzi, i fratelli Reverberi, Gino Paoli, Sergio Endrigo – è stato autore di alcuni dei capolavori della musica italiana, da E se domani a Il nostro concerto solo per citare due dei più celebri, e autore televisivo.
Fu una sconfitta a Sanremo, nel 1964, a segnare il punto di svolta della sua carriera: Calabrese aveva due canzoni in gara: A mezzanotte cantata da Milva e Frida Boccara e E se domani, cantata da Fausto Cigliano e Gene Pitney. Fu Mina, poi, come si sa, a portare a un successo planetario la seconda, con la sua intensa interpretazione del brano, e instaurando poi con l’autore un sodalizio artistico che produsse non solo altre canzoni ma anche un programma radiofonico domenicale, Pomeriggio con Mina.
Nato a Genova, classe 1929, Calabrese ha lavorato con alcuni dei nostri più grandi artisti, da Tenco a Celentano a Bindi, per il quale sono nate canzoni come Arrivederci e Non mi dire chi sei, e alla stesura di Piano (nota come Softly as I leave you) che gli valse un Grammy e che venne eseguita anche da Frank Sinatra ed Elvis Presley.
Ornella Vanoni scala le classifiche con suoi brani divenuti intramontabili come Domani è un altro giorno e Uomo mio, bambino mio, mentre per Orietta Berti firmò Franchezza e Se non avessi più.
Sua anche la traduzione in italiano de Le déserteur (di Boris Vian) ovvero Il disertore, portato al successo prima dalla Vanoni e poi dalla versione proposta da Ivano Fossati.
I funerali si terranno a Roma domani, sabato 2 aprile, alle 11, nella parrocchia del Cristo Re in viale Mazzini.
Un’immagine del 1967 dell’Archivio della Famiglia Calabrese